Iveco Magelys. Il segreto dell’Euro VI
Con l’abbandono del delfino, Iveco Bus completa l’aggiornamento di tutta la gamma Euro VI ed applica alcuni elementi comuni quasi a voler ricreare quel family feeling che si era un po’ perso con l’evoluzione dei modelli precedenti e con l’aggiunta di quelli nuovi. Il Magelys, nato solo nel 2007 ed affiancato qualche tempo dopo dalla […]
Con l’abbandono del delfino, Iveco Bus completa l’aggiornamento di tutta la gamma Euro VI ed applica alcuni elementi comuni quasi a voler ricreare quel family feeling che si era un po’ perso con l’evoluzione dei modelli precedenti e con l’aggiunta di quelli nuovi. Il Magelys, nato solo nel 2007 ed affiancato qualche tempo dopo dalla sua versione Pro, non necessitava certo di un vero restyling ed infatti introduce soltanto nuovi gruppi ottici che, se sul posteriore si armonizzano perfettamente alle forme (a nostro parere particolarmente riuscite), sul frontale ci sembrano un po’ forzati. D’altra parte, i fanali anteriori dello Stralis Hi Way equipaggiano ormai tutta la gamma italo-francese, a tutto beneficio dell’efficienza, della funzionalità e delle parti di ricambio.
Le linee complessive, comunque, risultano ancora pulite, con quel piacevole andamento curvilineo della testata che va a beneficio dell’aerodinamica e che si raccorda elegantemente di lato alla fascia scura dei finestrini. Il nuovo motore Cursor 9 non fa rimpiangere il più grosso Cursor 10 Euro5, vuoi per la maggiore coppia, vuoi per la maggiore potenza, ed alla guida le prestazioni ci sembrano veramente molto simili. A dire il vero, l’autobus in prova era dotato del cambio manuale Zf 6S 1911 a 6 marce dove il piede dell’autista conta ancora molto; resta ovviamente sempre disponibile in alternativa l’automatizzato Zf As-tronic a 12 velocità in grado di ottimizzare stili di guida molto differenti. Il comfort di marcia è assicurato da un impianto di sospensioni pneumatiche a controllo elettronico che gestisce piuttosto bene l’assetto in ogni condizione, con l’assale anteriore a ruote indipendenti Zf ed il ponte posteriore di costruzione Meritor. La sicurezza è garantita dall’Ebs con Esp e, a richiesta, dal Ldws (avvisatore in caso di cambio corsia non previsto) e dall’Acc (Adaptive cruise control).
Un veicolo che nell’insieme si presenta più silenzioso, soprattutto nella parte posteriore, e si propone di ridurre i consumi. Riguardo la catena cinematica va anche ricordato che la tecnologia Fpt Hi-eScr consente di rimanere sotto i livelli di emissioni Euro VI senza necessità di Egr. Buona l’accessibilità agli organi meccanici, con un ampio sportello motore che permette di controllare agevolmente i livelli dei vari fluidi e di operare alcune riparazioni di emergenza. Componentistica che per il resto è comune a gran parte dei veicoli della concorrenza e ormai di riconosciuta affidabilità. Gli interni sono piuttosto curati, con una semplice ma gradevole finitura del padiglione incorniciata da capaci cappelliere aperte che integrano la canalizzazione e la distribuzione dell’aria climatizzata. I sedili Spacio Pro, nell’occasione rivestiti in pelle bicolore, sono eleganti e funzionali, seppure il sedile accompagnatore risulti un po’ sacrificato. Il posto guida è abbastanza comodo, con una strumentazione completa e piacevolmente arricchita dal display centrale a colori in grado di visualizzare le varie informazioni di marcia, eventuali anomalie di funzionamento nonché i dati dell’impianto audio. Perfettamente a portata di mano tutti i comandi sul lato sinistro (luci, fanali, specchi, tendine elettriche) e forse un po’ distanti quelli a destra, per le porte e le bagagliere. Sul volante, inoltre, sono presenti i comandi per la radio e per la consultazione del computer di bordo. Nella levetta a fianco, la gestione del retarder e del cruise-control. A completare le dotazioni di bordo vi è la toilette ad acqua, la cuccetta autista e l’impianto video con due monitor Lcd da 19” motorizzati.