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Andare in gita in sicurezza è un obiettivo che unisce Irizar, Scania, Stat, Anav, Polizia stradale, Motorizzazione e Miur. Questi i nomi coinvolti nel convegno tenutosi settimana scorsa a Casale Monferrato sul tema, appunto, della sicurezza in autobus in occasione delle gite scolastiche. L’obiettivo dell’appuntamento “In gita sicuri”, che ha riunito in municipio esperti pubblici e privati? Spiegare come far viaggiare sicuri i nostri figli.

Tanti gli autobus irregolari

Il grado di sicurezza dei viaggi d’istruzione è finito sotto i riflettori di recente. I dati relativi al 2016 parlano infatti di 15.500 autobus controllati dalla polizia prima di partire per la gita. 2.600 non hanno superato l’esame. Tra le ragioni irregolarità nei documenti, pneumatici lisci, fari rotti e mancato rispetto dei tempi di guida o riposo. Numeri emblematici che invitano a tenere alto il livello d’attenzione. Del resto, dei tre milioni di studenti che ogni anno partecipano a gite scolastiche, il 96 per cento di quelli delle medie e il 54 per cento di quelli delle superiore utilizza l’autobus. E se le gite sono in calo perché la crisi economica ha intaccato la disponibilità delle famiglie, proprio per questo bisogna vigilare perché l’offerta non abbia un calo anche sulla qualità.

L’autobus è trenta volte più sicuro di un’auto

Per Anav, associazione promotrice della campagna “sicurezza 10 e lode” in collaborazione con la Polizia Stradale, ha preso la parola Nicoletta Romagnuolo. «L’autobus è un mezzo flessibile efficiente, ma anche sicuro (le statistiche dichiarano circa 30 volte più sicuro di un’autovettura, con un livello di sicurezza confrontabile con quello del treno). Tutto questo è dovuto alla professionalità delle imprese e dei conducenti, oggi soggetta a una rigida disciplina di certificazione e controllo» ha affermato. Dei 24mila mezzi che circolano in Italia, il 25 per cento è di ultima generazione, con il Piemonte sopra la media (34,9 per cento). Per di più la Regione vieta ai mezzi con più di 15 anni e 1 milione di km di essere usati per il turismo scolastico, una normativa non estesa a livello nazionale, dove non sono poche le resistenze (si vedano le polemiche di Faibus su un’analoga normativa in Lombardia, la cui entrata in vigore è stata poi prorogata). Anche sulla base di questo impegno si può stabilire quali sono le tariffe medie per un servizio di buona qualità e valutare con attenzione le proposte: «Magari chiedere alle famiglie pagare anche solo 5 Euro in più permette di dare un servizio di qualità su mezzi di ultima generazione», ha spiegato Romagnuolo. E poi ci sono le linee guida che le scuole o i singoli cittadini devono pretendere da una società di autonoleggio: vanno da verificare l’inscrizione al Registro Elettronico Nazionale  (lo possono fare tutti sul sito www.ilportaledellautomobilista.it), alla regolarità del personale di guida.

La polizia: segnalate le situazioni incerte

Marina Di Donato, dirigente della sezione di polizia stradale di Alessandria, ha portato la propria esperienza: «Invitiamo i professori a segnalare tutte quelle situazioni che sembrano incerte o che possono creare potenziali situazioni di pericolo. Capita sempre più spesso che gli insegnanti ci scrivano, dandoci l’opportunità di effettuare i controlli prima della partenza». Ecco i risultati dell’interlocuzione: dal febbraio 2016 in solo un mese dall’inizio del progetto “gite scolastiche sicure” sono state ispezionati 2051 pullman in Italia e un autobus su quattro è risultato irregolare. Nella provincia di Alessandria da febbraio a dicembre 2016 sono stati controllati 57 pullman, costatando 13 violazioni e i controlli sono diventati ancora più stretti nel 2017.

Una brochure per viaggiare in “Sicurezza 10 e lode”

Le raccomandazioni per chi organizza una gita di istruzione sono state codificate in una piccola brochure realizzata dalla Polizia Stradale e distribuita alle scuole: non fidarsi delle tariffe troppo basse, verificare l’idoneità del vettore attraverso il REN, dare con buon senso una occhiata alle gomme del veicolo. Pretendere che ci siano dotazioni invernali per le gite in montagna e che il conducente sia in regola, ma anche che non superi le ore previste di guida. Quest’ultimo è sicuramente un elemento importante, come ha spiegato il sostituto Commissario Luca Colussi della Polizia Giudiziaria, illustrando il drammatico caso del pullman francese uscito di strada a Salasco nel 2007 in cui l’autista è stato trovato positivo alle sostanze stupefacenti.

La sicurezza sale sul bus: parola di Irizar Scania

Roberto Caldini, direttore bus & coach di Italscania, entra nel merito delle caratteristiche tecniche degli autobus di nuova generazione visti dalla parte dei costruttori.  «Sono tre gli aspetti che teniamo conto nella progettazione e realizzazione di un pullman: sostenibilità, efficienza energetica e naturalmente il più importante, la sicurezza».  I moderni bus sono dotati di cruise control adattivo, con un radar anteriore che mantiene le distanze di sicurezza, anche con scarsa visibilità, frenata di emergenza automatica che avverte l’autista se si sta avvicinando troppo a un ostacolo e in assenza di intervento rallenta e frena autonomamente e di un sistema che avverte il conducente in caso di cambio involontario di corsia facendo vibrare il sedile. Anche il direttore di Irizar Italia Antonio Bornacci ha fornito alcuni elementi sulla meccanica che rende un bus sicuro: «Spesso anticipiamo le normative con le nostre dotazioni. Disegniamo gli autobus tenendo conto della sicurezza passiva in caso di impatto, con sistemi contro il ribaltamento, luci più efficienti, controllo dell’affaticamento del conducente tramite una telecamera che lo avverte in caso di rischio con la vibrazione del sedili, ma ci occupiamo anche della formazione per gli stessi autisti, tutti elementi che contribuiscono a un viaggio più sicuro.  Come ha spiegato il presidente del Gruppo Stat Paolo Pia, l’impegno dell’azienda è fondamentale. Stat infatti ha introdotto visite mediche per i conducenti che vanno al di là di quelle obbligatorie.

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