Report Intesa – Asstra sul tpl. Persi 1,6 miliardi, domanda ferma al 30 % fino a settembre
Tempi bui per il trasporto pubblico: il 2020 si chiuderà con un calo delle entrate di 1,66 miliardi di euro totali per le Aziende tpl. Una fotografia del periodo emerge dal rapporto “Le performance delle imprese di trasporto pubblico locale. Dal miglioramento dei risultati gestionali alle sfide del future”, redatto dalla Direzione Studi e Ricerche […]
Tempi bui per il trasporto pubblico: il 2020 si chiuderà con un calo delle entrate di 1,66 miliardi di euro totali per le Aziende tpl.
Una fotografia del periodo emerge dal rapporto “Le performance delle imprese di trasporto pubblico locale. Dal miglioramento dei risultati gestionali alle sfide del future”, redatto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e dall’Ufficio studi e ricerche di Asstra. È stato presentato oggi nell’ambito di un webinar. Il rapporto è alla sua quarta edizione.
Trasporto pubblico: l’emorragia della domanda nello studio Intesa – Asstra
Tra gli insight del rapporto Intesa San Paolo – Asstra, dati che confermano (laddove ce ne fosse bisogno…) che il settore del trasporto pubblico locale è fra i più colpiti dall’emergenza sanitaria. La domanda è crollata nella fase del lock down e fino alla fine della pandemia rimarrà inferiore del 30% rispetto al dato pre-covid. Le aziende hanno comunque sempre garantito il servizio pubblico con importanti ripercussioni sugli equilibri economico-finanziari. Si prevede che le minori entrate per vendita titoli di viaggio per il 2020, saranno complessivamente circa 1,66 mld di euro.
Intesa – Asstra, studio sul tpl: a settembre domanda all’80 per cento
Scendendo nello specifico, nei primi mesi dell’emergenza (Marzo, Aprile 2020) si sono persi quasi 400 milioni di viaggi al mese (-90% dei passeggeri). Dal 18 Maggio, con la riapertura di ulteriori attività economiche, i passeggeri risultavano essere circa il 25/30% di quelli registrati l’anno precedente. Nelle prossime settimane, secondo lo studio Intesa San Paolo – Asstra, la domanda non supererà il 35/40% (con punte del 50%/60% nelle città metropolitane) dei livelli pre-covid, fino ad arrivare a settembre, con il riavvio delle attività didattiche, al 70%/80% rispetto allo stesso periodo pre-covid.
Intesa San Paolo – Asstra: serve un miliardo di euro per il trasporto pubblico
Il rapporto dei ricavi da traffico sui costi operativi, che in costante miglioramento aveva raggiunto, nel 2018, il valore medio nazionale pari al 34,6%,a seguito dell’emergenza epidemiologica è stimato scendere al 25,5% in base ai dati dello studio Intesa San Paolo – Asstra.
Quindi, cosa serve? In parole povere: un miliardo di euro solo per assicurare l’equilibrio economico dei contratti di servizio. Inoltre, vengono sollecitate misure a zero budget (es. rivisitazione degli orari delle città, modifiche a prescrizioni sul distanziamento fisico) che consentirebbero, altresì, di migliorare in modo significativo il servizio agli utenti.
Redditività buona per le imprese tpl fino al 2018
Lo studio stringe il focus sulle performance delle aziende al 2018. Ecco: margini, risultati e redditività risultano positivi per buona parte delle imprese esaminate: a livello mediano il MOL si attesta al 6% del valore della produzione nel 2018. Oltre il 75% delle imprese registra una redditività positiva, superando i risultati negativi che avevano caratterizzato anni passati. Anche le aziende a partecipazione pubblica hanno registrato un consolidamento costante dei risultati economici finanziari. Nel 2018, ben l’87% delle aziende chiude il bilancio in utile contro un 54% registrato nel 2009.
Nel 2018 si è realizzata l’auspicata e tanto attesa ripresa dei flussi d’investimento. A livello mediano la spesa per investimenti materiali passa dal 5,3% del valore della produzione al 10,3% tra il 2017 e il 2018. Rimane un fabbisogno finanziario ingente per rinnovare le flotte e le infrastrutture e per fare investimenti in tecnologie e innovazione.
La smart mobility e la digitalizzazione del servizio erano già fondamentali nella concezione della mobilità ante Covid-19 e diventano essenziali a seguito dell’emergenza epidemiologica. Insomma, chiariscono gli estensori dello studio: «Il Trasporto Pubblico Locale è un servizio cruciale per lo sviluppo economico, ambientale e sociale, in quanto garantisce la connessione territoriale e l’accessibilità».
Gibelli: mobilità pubblica è parte della ripresa
Per Andrea Gibelli, Presidente Asstra “Il Rapporto dà le esatte dimensioni dei danni prodotti dal COVID-19 sui trasporti pubblici locali. Un settore che faceva registrare prima della pandemia un continuo miglioramento delle performance gestionali e una crescita degli investimenti.
La sfida da affrontare oggi va ben oltre tornare a muovere 15 milioni di persone al giorno coi mezzi pubblici. La mobilità pubblica è, infatti, parte essenziale della ripresa nel solco della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, come formidabile volano per l’economia dei territori e per la qualità della vita delle persone.
Per questo il settore deve essere sostenuto e non solo attraverso un’iniezione di nuove risorse necessarie a garantire l’equilibrio economico dei contratti di servizio. Non solo: anche con interventi a zero budget. Ad esempio, diversa distribuzione degli orari delle città ed eliminazione dei limiti di capienza sui mezzi di trasporto, e che darebbero enormi benefici in termini di qualità del servizio e di efficientamento delle aziende”.
2018, anno della ripresa degli investimenti tpl per Intesa – Asstra
Laura Campanini di Intesa Sanpaolo ha commentato “I bilanci delle aziende di trasporto pubblico locale evidenziano che nel 2018 si è realizzata l’auspicata e tanto attesa ripresa dei flussi d’investimento. È un segnale importante in un settore in cui è necessario e urgente rinnovare le flotte e le infrastrutture per garantire la sostenibilità ambientale e la qualità del servizio. Rilevanti sono anche gli investimenti in tecnologie digitali e innovazione. Le tecnologie digitali consentono, infatti, di sviluppare nuovi modelli di offerta e garantiscono una maggiore integrazione dei servizi, maggiore flessibilità e sicurezza. La smart mobility e la digitalizzazione del servizio erano già fondamentali nella concezione della mobilità ante Covid-19 e diventano essenziali a seguito dell’emergenza epidemiologica”