Premi di produzione ai dirigenti Atac, ma i debiti aumentano
Casa Atac non smette di regalar sorprese. Dopo il taglio delle ore lavorative, ecco la liquidazione dei premi di produzione ai dirigenti. Non solo quelli relativi al 2017-18, ma anche buona parte di quelli “congelati” dal 2012 al 2016. Non solo: i vertici della municipalizzata si sono anche visti adeguare il contratto, con relativi aumenti ed […]
Casa Atac non smette di regalar sorprese. Dopo il taglio delle ore lavorative, ecco la liquidazione dei premi di produzione ai dirigenti. Non solo quelli relativi al 2017-18, ma anche buona parte di quelli “congelati” dal 2012 al 2016. Non solo: i vertici della municipalizzata si sono anche visti adeguare il contratto, con relativi aumenti ed arretrati. Manca ancora la ratifica, ma l’accordo c’è. Nel frattempo, sul”Fatto quotidiano” si legge di un debito di 20 milioni accumulato dall’azienda nei confronti della ditta che gestisce la sicurezza (Italpol vigilanza Roma). Due (anzi tre) fatti slegati, ma che messi insieme, e inseriti nella cornice di un’azienda già piegata dai debiti, fanno quasi gridare allo scandalo.
Due milioni per i dirigenti Atac
I premi di produzione ai dirigenti, secondo i calcoli dei sindacati, costeranno due milioni di euro. L’accordo siglato dall’amministratore unico Manuel Fantasia con i rappresentanti sindacali dei dirigenti comprende l’adeguamento degli stipendi a quanto previsto dal contratto nazionale. Inoltre, si legge, i premi di produzione dal 2017 torneranno ad essere versati. Idem nel 2018. E quegli degli ultimi cinque anni? Saranno anch’essi prontamente liquidati. I prossimi mesi vedranno insomma piovere sulle teste dei vertici di Atac una discreta pioggia di denaro. E pensare che gli indici di soddisfazioni relativi al servizio svolto da Atac sono tutt’altro che positivi. E che la situazione finanziaria dell’azienda non è certo delle più rosee.
Il Atac regna un clima di festa
Ma non sono solo i dirigenti a sorridere. Anche i dipendenti hanno avuto modo di passare un sereno Natale. Proprio a ridosso delle festività, è stato siglato un nuovo accordo tra sindacati e vertici: i dipendenti, da febbraio, si vedranno ridotte le ore lavorative (che torneranno ad 800, come prima della “cura Marino” che le aveva innalzate a 950). Per fare un confronto, gli operatori della metropolitana di Milano ne lavorano 1100 e quelli della metro di Napoli 950. Non solo: si passa anche al badge da timbrare solo in entrata.
Ma per la sicurezza si accumulano debiti…
La società della sicurezza, intanto, minaccia di lasciare le metropolitane di Roma senza vigilanza, in piena allerta terrorismo. Motivo? Un debito di 20 milioni che Atac avrebbe accumulato, secondo quanto scritto dalla Italpol Vigilanza Roma in una missiva diretta proprio alla municipalizzata dei trasporti. Se entro la fine di gennaio non sarà costituito un tavolo per il rientro della somma, l’azienda si dice costretta a interrompere il servizio.