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Tep vs Busitalia al Tar, habemus data: 27 settembre 2017. Quel giorno d’inizio autunno il tribunale regionale si esprimerà in merito al ricorso presentato dall’azienda di proprietà di Comune e Provincia di Parma, uscita sconfitta dalla gara per il tpl che ha visto trionfare l’ati composta da Busitalia ed Autoguidovie. A febbraio era scattata l’aggiudicazione provvisoria alla controllata di Fs. Ora, comunica Tep in una nota, «Le parti, di comune accordo, hanno deciso di differire l’eventuale sottoscrizione del contratto all’esito del deposito della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale. L’azienda attende, quindi, con fiducia l’udienza di settembre».

Un terremoto con le ferrovie protagoniste

 

Quanto accaduto nella cittadina emiliana è stato un vero e proprio terremoto negli equilibri del tpl, uno degli episodi più evidenti dello scatto in avanti delle ferrovie sulla gomma (piano industriale Fs 2017-2026 docet). L’esito del tender aveva visto Busitalia-Autoguidovie piazzarsi prime con  un punteggio di 100/100. Dietro Tep con 84,800/100 punti e infine Tper-Seta con 64,238/100 punti. Un ribaltone dopo settant’anni di egemonia Tep. Un nuovo anello della catena di successi targata Busitalia (citiamo solo qualche tappa: Salerno, Umbria, Campania). Il Comune aveva ammesso in una nota: «non nascondiamo che vi potrebbero essere ricadute positive per il servizio vista l’ingente quantità di investimenti che Autoguidovie/Bus Italia si sono impegnati a portare sul territorio per aggiudicarsi l’offerta. Da parte nostra continueremo ad avere la massima attenzione affinché il miglioramento del servizio non avvenga a discapito delle condizioni di lavoro di autisti e personale». A fine maggio era scattato il ricorso, che ora ha una deadline ben precisa.

Anche il Comune contro Tep

La scelta di Tep di andare a gara da sola (unico caso tra i tre soggetti partecipanti) era stata criticata duramente dal Comune: si è trattato di una strategia, recitava una nota diramata dagli uffici municipali, «portata avanti dal presidente Rizzi contro gli indirizzi ricevuti da entrambi i soci, che ha portato alla perdita della titolarità pubblica del servizio del territorio. Abbiamo più volte rappresentato in sedi ufficiali la nostra volontà di trovare nella partnership con le altre aziende regionali, un elemento che ci avrebbe permesso di sostenere con maggiore forza la concorrenza di aziende nazionali ed europee di dimensioni ben più grandi di Tep, ma il CdA, purtroppo, non ha seguito questa strada con la sola eccezione del nostro delegato che ha riportato in assemblea i nostri propositi».

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