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Il Fogmaker distribuito da Ofira Italiana srl ha ottenuto l’omologazione alla normativa ECE-R107, volta ad uniformare a livello europeo gli standard per accessori e parti dei veicoli. È il primo sistema antincendio per vani motore (diffuso su autobus di vari marchi tra cui Mercedes, Iveco, Solaris, IIA, Man) ad aver sostenuto positivamente il rigido esame e ottenuto la certificazione (link al documento). Una tappa preziosa, se è vero che «la R107 è il primo tentativo di armonizzare il mercato del trasporto passeggeri», come afferma l’ing. Fausto Rebuffoni, amministratore delegato di Ofira.

Attivazione idropneumatica

Brevettato vent’anni fa dagli svedesi di Fogmaker International AB, il dispositivo è caratterizzato dal fatto di essere l’unico sistema antincendio per vani motore ad attivazione meccanica. Fogmaker si attiva in autonomia, senza bisogno di intervento umano o mediazioni elettriche. Non appena il tubo pressurizzato in materiale termosensibile posto nel vano motore si rompe (aprendo così la valvola che lo collega alla bombola) a causa dell’innalzarsi della temperatura, il liquido estinguente viene spinto nel sistema di distribuzione e spruzzato dagli ugelli nel vano motore. Evaporando a contatto con il calore, le microgocce d’acqua, oltre a raffreddare l’ambiente, generano uno spostamento meccanico dell’ossigeno, soffocando così le fiamme (qui il funzionamento viene spiegato più nel dettaglio). Il dispositivo può essere anche installato in retro-fit presso la rete di assistenza Ofira. L’azienda, attiva dal 1971 nella commercializzazione di componenti e accessori nel settore dei veicoli civili, commerciali, industriali, ricreazionali, del tpl e del settore nautico, si occupa anche dell’assistenza post vendita.

Il test non lascia nulla al caso

Il sistema si è guadagnato l’omologazione alla normativa europea R107 a metà gennaio. Il protocollo del test prevede un quartetto di scenari di prova in cui esaminare il funzionamento del sistema: alto carico d’incendio, basso carico d’incendio, alto carico d’incendio con ventilatore e, infine, reinnesco. Le fiamme, per ottenere esito positivo, devono essere pienamente estinte entro un minuto dall’attivazione o, in ogni caso, entro la fine dell’azione del sistema di soppressione dell’incendio. La situazione viene monitorata per altri 45 secondi, durante i quali non deve avvenire alcun processo di reinnesco.

Ma vediamo come si svolge materialmente il test. Il banco di prova è costituito da un modello (mock-up) con tanto di sistema di ventilazione, aperture, collettore di gas di scarico, motore e tre ostacoli tra i vari componenti. Un vero e proprio vano motore “cavia”, nel quale viene innescato un fuoco vero per misurare la rapidità e l’efficienza del sistema antincendio. Le caratteristiche delle varie parti sono rigidamente prescritte, quanto a dimensioni e loro posizionamento nel mock-up: il ventilatore deve avere 710 millimetri di diametro, la grandezza del motore dev’essere 1.000 x 650 x 500 mm, e così via. Insomma: nulla è lasciato al caso.

Le modalità di innesco messe in campo sono tre, in modo da poter giudicare la reazione del sistema a varie tipologie di incendi: pozza di liquido infiammabile, diesel spray e sgocciolamento di olio motore.

Un vero rogo per mettere alla prova Fogmaker

Nel test ad alto carico di incendio (in due tranche: con e senza ventilazione), le fiamme vengono fatte divampare da una pozza di liquido infiammabile (gasolio ed eptano) sulla quale viene spruzzato diesel spray per aumentare l’intensità del rogo. La scaletta è scandita da una tempistica che prevede l’innesco dell’incendio 1 minuto e 20 secondi dopo la partenza del cronometro, quindi la spruzzata di gasolio a distanza di trenta secondi e, dieci secondi dopo, l’attivazione del sistema antincendio. Ecco i tre passaggi:

5 secondi prima dell’attivazione del sistema antincendio (1:55)
2 secondi dopo l’attivazione del sistema antincendio (2:02)
5 secondi dopo l’attivazione del sistema antincendio: fuoco pienamente estinto (02:05)

Fogmaker combatte il reinnesco

Il test a basso carico d’incendio, invece, prevede che il fuoco venga sprigionato solamente dalla pozza di combustibile. Il protocollo prevede infine una simulazione di incendio sviluppato da sgocciolamento d’olio motore su superficie calda. È il test di reinnesco. Quest’ultimo assume, nel caso del dispositivo svedese, un rilievo particolare. Infatti, «tra i pregi di Fogmaker c’è il fatto che, dopo aver soppresso l’incendio togliendo ossigeno alla fiamma e abbassando la temperatura, le parti del motore vengono isolate grazie a una piccola quantità di AFFF (Aqueos film forming foam) spruzzata dagli ugelli insieme al liquido estinguente», come spiega Rebuffoni. La sostanza forma una pellicola saponosa che, “rivestendo” i componenti, evita che l’incendio possa tornare a divampare risorgendo dalle proprie ceneri. Per ogni disguido o richiesta, l’assistenza in Italia è garantita da Ofira: «Il nostro valore aggiunto, per tutti i prodotti che trattiamo – così Rebuffoni -, è il fatto che garantiamo assistenza tecnica, formazione alla manutenzione per l’utente, oltre ad essere sempre presenti nel risolvere eventuali problematiche che si dovessero evidenziare».

Qui un esempio video del test a cui è stato sottoposto Fogmaker:

Ofira Italiana s.r.l.
Via N. Tartaglia 5/7
25064 Gussago (BS)
tel: +39 030 241941

http://www.ofira.it

http://www.fogmaker.com

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