La vendita di Arriva, Deutsche Bahn in trattativa con il fondo Carlyle
Il fondo d’investimento Carlyle ha iniziato trattative per l’acquisto del gruppo Arriva per 2,5 miliardi di euro. Basato in America, il fondo è interessato a rilevare Arriva dall’attuale proprietario Deutsche Bahn, che quest’anno ha iniziato a effettuare sondaggi sul mercato in merito alla possibilità di cedere l’operatore di tpl. Uno scenario, quello diffusamente trattato ieri […]
Il fondo d’investimento Carlyle ha iniziato trattative per l’acquisto del gruppo Arriva per 2,5 miliardi di euro. Basato in America, il fondo è interessato a rilevare Arriva dall’attuale proprietario Deutsche Bahn, che quest’anno ha iniziato a effettuare sondaggi sul mercato in merito alla possibilità di cedere l’operatore di tpl.
Uno scenario, quello diffusamente trattato ieri sulla stampa britannica, anticipato da AUTOBUS in settembre. Nell’articolo uscito sul nostro sito web, veniva specificato come il fondo Carlyle, secondo indiscrezioni, avesse assoldato per questa operazione l’ingegner Renato Mazzoncini.
Il fondo americano presenta un distaccamento italiano diretto da Marco De Benedetti (secondogenito di Carlo De Benedetti e presidente di GEDI Gruppo Editoriale, vedi il gruppo Espresso). Carlyle ha un patrimonio complessivo di circa 203 miliardi di dollari in gestione, ripartiti in 129 fondi e 141 fondi che operano su scala globale.
Deutsche Bahn deve vendere Arriva
La vendita di Arriva è legata alla necessità dell’azienda statale Deutsche Bahn di ridurre i propri debiti, oltre che alla spinta da parte della politica tedesca a migliorare le performance e l’efficienza. Arriva era finita sotto l’ombrello di Deutsche Bahn circa dieci anni fa. Ora, si legge sulla stampa britannica, sono iniziate trattative esclusive tra le ferrovie tedesche e il fondo Carlyle, con quartier generale a Washington Dc.
Vendita del gruppo Arriva, i tre contendenti
Insomma, si stringe la rosa delle possibilità legate al futuro di Arriva. In settembre, scrivevamo, erano tre i contendenti. Tutti fondi di investimento: l’Apollo Global Management (già protagonista di un’offerta rifiutata), il Carlyle Group e Lone Star Funds.
I tre pretendenti al titolo avrebbero tutte le capacità (finanziaria) per sborsare i circa 4 miliardi di euro, valore che in questi mesi si è attestato come il ‘prezzo’ da pagare per portarsi a casa il gruppo Arriva, uno dei più grandi operatori nel settore della mobilità, con circa 53.000 dipendenti e un volume di passeggeri trasportati di 2 miliardi annui nei 14 paesi europei in cui è presente. 4 miliardi che, nelle notizie circolate in questi giorni sui media, sono diventati 2,5.