Il primo, l’unico. Il solo. Il Conecto per l’Italia
Non è una burla o un fotomontaggio. O, come dicono i giovani, un fake. È proprio lui, il Conecto con il vestito della Di Fonzo. L’urbano ‘made in Turchia’ di casa Mercedes ha davvero fatto il nido in Abruzzo e sarà, da quanto dichiarato dal costruttore, un unicum per l’Italia. Quello presentato in questa pagina […]
Non è una burla o un fotomontaggio. O, come dicono i giovani, un fake. È proprio lui, il Conecto con il vestito della Di Fonzo. L’urbano ‘made in Turchia’ di casa Mercedes ha davvero fatto il nido in Abruzzo e sarà, da quanto dichiarato dal costruttore, un unicum per l’Italia. Quello presentato in questa pagina è un modello con una storia alle spalle che forse è giusto raccontare. Corre l’anno 2015, gara Atac, un tender scritto male e finito peggio, tanto da andare deserto. Nessun costruttore, infatti, fa un’offerta, nemmeno Daimler che però, probabilmente per sparigliare le carte, si presenta negli uffici di Atac con la documentazione tecnica del Conecto e con un esemplare parcheggiato in quel di Bomporto (in alcune chat di whatsapp, proprio in quei giorni, rimbalzava la foto del Conecto con la livrea Atac, quello forse era un fake!). Ma veniamo ai giorni nostri. La gara Atac, nel frattempo, va su un altro binario e il Conecto, un po’ stizzito, bofonchia in quel di Modena. Fino a quando un certo Alfonso (Di Fonzo) non punta il dito proprio sul quel 12 metri urbano e se lo fa suo. Diciamola tutta: il Conecto non è un Citaro. Un’ovvietà, non v’è dubbio. Ma il Turco in oggetto è un autobus, nella sua complessa ‘povertà’, robusto (vedi assale anteriore), ben organizzato al suo interno (c’è margine di miglioramento) e, sulla carta, affidabile. Il tutto condito da un prezzo decisamente inferiore a quello del Citaro. L’autobus per l’Italia? Mah, noi li presentiamo gli autobus non dobbiamo venderli. Fortunatamente! R.S.