IBE, il Salone italiano del bus
di Roberto Sommariva Ci sono cose che non tornano. Perché passate, sepolte, finite. Sono come le stagioni della vita: a un certo punto si chiudono e lasciano spazio ad altro. E così sono anche i Saloni. Un esempio? Il Bus&Bus di Verona che non esiste più da anni, cancellato dagli eventi e da alcune scelte […]
di Roberto Sommariva
Ci sono cose che non tornano. Perché passate, sepolte, finite. Sono come le stagioni della vita: a un certo punto si chiudono e lasciano spazio ad altro. E così sono anche i Saloni. Un esempio? Il Bus&Bus di Verona che non esiste più da anni, cancellato dagli eventi e da alcune scelte sbagliate. Sulle macerie della Fiera scaligera ha trovato spazio un’altra realtà: quella di Rimini. Che quest’anno rilancia con un appuntamento a novembre in occasione di Ecomondo ma con gli occhi puntati verso il 2016 quando IBE sarà, negli intenti, una piattaforma fieristica completa del settore del trasporto persona su gomma.
Paolo Audino, ha cambiato biglietto da visita? Qui leggo: direttore generale business unit Turismo di Rimini Fiera. Una volta c’era scritto solo Ttg…
«Nel concreto non è cambiato nulla. È un cambiamento di natura societaria. Rimini Fiera ha riorganizzato alcune società controllate, tagliando la catena di controllo e razionalizzando la struttura. Di fatto Ttg, da società per azioni, è passata sotto l’ombrello di Rimini Fiera. La nostra struttura ha gli stessi compiti e persone. Siamo solo più forti ora».
Archiviata l’edizione 2014 di IBE, dove avete rimarcato che la vera città dell’autobus è Rimini, ora rilanciate con una proposta tutta nuova che si chiama IBE Green…
«Questo è un primo effetto molto concreto della maggior vicinanza della nostra struttura con Rimini Fiera. Poco fa dicevo che non è cambiato nulla, ma in realtà qualcosa lo è: c’è più interazione con le due realtà aziendali che ora sono un corpo solo. Ed è per questo che si è potuto concretizzare un progetto che avevamo in mente da tempo. Rimini Fiera, come è noto, organizza Ecomondo (3-6 novembre 2015) una delle più importanti manifestazioni europee nel mondo dell’ambiente, dell’energia e della sostenibilità. All’interno di questa manifestazione c’è già un’area che tratta i temi della città sostenibile nel suo complesso. Con la nostra presenza, con la presenza di IBE Green appunto, si vuole mettere l’accento sul tema del trasporto urbano. Ecomondo, e questo è di dominio pubblico, ha tra i suoi visitatori un numero consistente di soggetti che all’interno delle città, all’interno dell’amministrazione si occupano di trasporto collettivo. Abbiamo messo insieme le due esigenze e abbiamo ideato questo format che si chiama, come già detto: IBE Green».
Il mercato però chiede quello che allo stato attuale non c’è: un Salone onnicomprensivo. Cioè quello che in Italia ancora manca.
«Non manca più. Il Salone c’è ed è IBE 2016. L’edizione 2015 di IBE Green non è nient’altro che il numero zero del pezzo di manifestazione che poi verrà esplicitato in modo più fieristico, diciamo più tradizionale, in occasione di IBE 2016».
Una dichiarazione importante vista la polverizzazione dell’offerta e la situazione di mercato…
«Sì è una dichiarazione che è figlia di un progetto che abbiamo in testa da sempre. Sa, noi abbiamo approcciato questo mercato partendo dal nostro angolo di visuale: il turismo. E lo abbiamo fatto seguendo le indicazioni di mercato. Quella di un Salone onnicomprensivo (finanziato e turismo n.d.r.) è una naturale conseguenza delle nostre scelte iniziali».
L’INTERVISTA COMPLETA E’ PUBBLICATA SUL NUMERO DI MAGGIO DI AUTOBUS