I disagi causati dalle norme Cee: chi pensa ai conducenti?
Mi chiamo Giuseppe, sono autista di autobus dal 1988 e di autolinea dal 1996. Vorrei fare qualche considerazione riguardo le norme CEE che rappresentano una vera e propria minaccia per l’incolumità e la salute di noi autisti delle lunghe percorrenze, con conseguenti pericoli per tutti coloro che incontriamo per strada. L’art.8 del regolamento 561/06 prevede il riposo ridotto […]
Mi chiamo Giuseppe, sono autista di autobus dal 1988 e di autolinea dal 1996. Vorrei fare qualche considerazione riguardo le norme CEE che rappresentano una vera e propria minaccia per l’incolumità e la salute di noi autisti delle lunghe percorrenze, con conseguenti pericoli per tutti coloro che incontriamo per strada. L’art.8 del regolamento 561/06 prevede il riposo ridotto giornaliero, il quale è composto obbligatoriamente di due frazioni: la prima di almeno 3 ore consecutive nell’arco della giornata lavorativa, la seconda di almeno 9 ore consecutive dal fine turno alla ripresa di un nuovo servizio. Ebbene il legislatore, nel rendere possibile assegnare nove ore di riposo come appena sopra indicato, non ha considerato che l’autista di autobus (che a fine turno tornerà a casa e dovrà nuovamente recarsi sul posto di lavoro al termine del periodo di riposo), dovrà sottrarre tempo prezioso a queste esigue nove ore, e di conseguenza riuscirà a dormire nel vero senso della parola ben poco tempo, forse cinque ore! Il riposo ridotto giornaliero si sposa perfettamente con la tipologia di lavoro del settore merci e logistica, in quanto il conducente dorme nel veicolo. In tutti gli altri casi riduce la possibilità di riposarsi effettivamente.
Un’altra grave problematica è rappresentata dalla nota orientativa n. 2 la quale, sconfessando palesemente il regolamento 561, art.4 , lettere D ed F, consente che l’interruzione di guida venga trascorsa a bordo. Alla lettera D sopracitata, invece, è disposto che l’autista durante l’interruzione di guida che serve unicamente al suo riposo può disporre liberamente del suo tempo. Vi chiedo come si possa liberamente disporre del proprio tempo se si è costretti a stare a bordo del veicolo con la cintura di sicurezza che ti assicura al sedile. Per fortuna c’è chi pensa a noi autisti e, ponendo un ulteriore nonché preciso interpello alla commissione europea trasporti, ha ricevuto come risposta che il datore di lavoro non può obbligare il singolo autista a rinunciare alla effettiva interruzione di guida anche se in regime di multipresenza!!
Le norme europee stanno peggiorando le nostre condizioni di vita, in quanto le norme italiane erano e sono migliori!! Visto l’incremento degli incidenti anche degli autobus, una saggia decisione risiederebbe nel bandire il riposo ridotto, di riportare il nostro orario lavorativo alle 12 ore contrattuali, e di soppiantare i turni di lavoro in multipresenza sostituendoli con turni ad agente unico a staffetta.