Torino, il piano industriale Gtt sotto esame
Il piano industriale Gtt sarà al centro di una perizia che ne sancirà o meno la sostenibilità economica. Lo affermano tra le righe il presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino e il sindaco di Torino Chiara Appendino. Il passaggio che vedrà il coinvolgimento di un esterno servirà a capire se la situazione dell’azienda di trasporti […]
Il piano industriale Gtt sarà al centro di una perizia che ne sancirà o meno la sostenibilità economica. Lo affermano tra le righe il presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino e il sindaco di Torino Chiara Appendino. Il passaggio che vedrà il coinvolgimento di un esterno servirà a capire se la situazione dell’azienda di trasporti è recuperabile e quali sono le garanzie a disposizione dei soggetti esterni (fornitori o banche).
Il futuro incerto di Gtt
Sulla questione in cui versa Gtt, protagonista quest’estate dell’accorato allarme lanciato dall’assessore Maria Lapietra («Gtt è in ginocchio»), è intervenuto un comunicato congiunto firmato dal vertice della regione e da Appendino. «Il futuro di Gtt è stato al centro di un incontro svoltosi il 15 settembre a Torino tra il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, e la sindaca Chiara Appendino, al quale sono intervenuti anche il vicepresidente Aldo Reschigna e l’assessore Francesco Balocco – si legge nella nota -. Al termine, presidente e sindaca hanno rilasciato una dichiarazione coingiunta per affermare che “fermo restando il lavoro comune avviato da Regione e Comune in costante dialogo con il ministro Graziano Delrio e con il Governo, si è deciso di chiedere a Gtt di asseverare il piano di sviluppo industriale presentato, in modo da mettere in sicurezza l’azienda e renderla sostenibile nel tempo». Nel frattempo, proprio ieri (lunedì 18 settembre) Gtt ha presentato gli autobus elettrici Byd, di fabbricazione cinese, pronti a debuttare in servizio.
Taglio al servizio per stare nei finanziamenti
Ma a cosa servirà la perizia? Il suo compito sarà quello di verificare la solidità del piano industriale, che secondo quanto si legge sulla Stampa punta a massimizzare gli incassi e abbattere i costi. Questi gli strumenti: revisione della rete di trasporto, aumento dei servizi in subaffido (oggi solo 3 milioni di chilometri su 40 sono esternalizzati. Secondo contratto possono arrivare a 15), taglio dei costi di manutenzione attraverso investimenti in autobus con contratto di full service, blocco del turnover. Intanto, Lapietra ha ammesso in municipio un taglio del servizio nella misura di 4 milioni di euro, come scrive oggi La Repubblica. I tagli sono stati resi necessari dal calo dei finanziamenti regionali, oggetto di accesi dibattiti nei mesi scorsi. Il servizio è passato da 144 a 140 milioni di euro, grazie ai tagli ai bus festivi e in orario serale, entrato in vigore all’inizio dell’anno.