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Quali sono i piani di investimento per l’acquisizione di nuovi autobus? Su quali tipologie di veicoli e soluzioni tecnologiche ritenete di investire nel prossimo futuro?

L’obiettivo di Atb è rinnovare il parco mezzi attraverso un consistente piano d’investimento previsto per il prossimo triennio; un traguardo che l’azienda vuole raggiungere portando l’età media degli autobus, oggi di 9 anni, allo standard europeo di 6-7 anni. Da tempo Atb ha messo in atto investimenti  tecnologici ed infrastrutturali, come l’impianto di rifornimento a metano, per migliorare le caratteristiche della propria flotta e si prefigge l’obiettivo dell’acquisto di mezzi di ultima generazione (Euro 6), sia a metano sia a gasolio, puntando prevalentemente, per esigenze di  servizio, sulla tipologia da 12 metri con pianale ribassato e ad allestimenti che garantiscano il più elevato comfort di viaggio per i passeggeri. Sugli stessi saranno inoltre installate le tecnologie di telerilevazione (Avm) già presenti sugli autobus di Atb. Inoltre, nel breve periodo, l’Azienda procederà all’installazione a bordo degli autobus e dei tram di emettitrici automatiche per l’acquisto dei biglietti in vettura con la prospettiva futura, in relazione anche alle scelte delle gare del Tpl, di adottare sistemi completi di bigliettazione elettronica.

Autobus, tram e funicolari: quanto è importante l’integrazione in termini di servizio e delle tariffe? Qual è l’esperienza di Bergamo anche in relazione agli spostamenti su ferro?

Il tema dell’integrazione di servizio e dell’integrazione tariffaria è stata la bussola che ci ha guidati nell’operazione di avvio della linea tramviaria T1 Bergamo-Albino, inaugurata nel 2009 da Teb (società partecipata da Atb )che ha progettato, realizzato e che oggi gestisce il servizio tramviario. La linea tramviaria è infatti totalmente inserita nel sistema tariffario a zone dell’area urbana servita da Atb e nel sistema tariffario extraurbano degli operatori provinciali. La programmazione del servizio (orari e frequenze) è integrata fra servizi di area urbana, servizio tramviario e servizi extraurbani. Teb ha inoltre programmato i propri orari anche in relazione agli orari del servizio ferroviario regionale  presente alla Stazione di Bergamo. La prospettiva dei prossimi mesi, tenendo in considerazione anche la nuova gara, sarà quella di procedere ad una più esplicita integrazione tariffaria tra il sistema del Tpl del bacino bergamasco e le relazioni ferroviarie all’interno del nostro territorio. La realtà di Bergamo presenta inoltre delle potenzialità significative dal punto di vista dell’utilizzo delle linee ferroviarie relative alla stazione di Bergamo: in particolare la linea tra Ponte S. Pietro e Albano S. Alessandro è stata già oggetto di un progetto Teb di servizio che prevede l’utilizzo metropolitano di questa linea con impiego di materiale rotabile ferroviario dedicato, investimenti per raddoppi selettivi, soppressione dei passaggi a livello, realizzazione di nuove fermate, tra cui quella del nuovo ospedale. Il sistema Bergamo potrebbe disporre oltre che della seconda linea tramviaria (T2 verso la Valle Brembana), già progettata da Teb, di un ulteriore servizio ferroviario suburbano sul modello S-Bahn.

Come Presidente di Asstra Lombardia, quali ritiene possano essere le misure di intervento a livello nazionale per il rilancio del settore del Tpl?

Il rilancio del Tpl passa attraverso un’effettiva riforma di questo settore sempre più  importante per la vita dei cittadini e del paese. In questi anni abbiamo visto il susseguirsi di numerosi provvedimenti legislativi, spesso contradditori, senza mai arrivare ad un disegno di riforma vera dove si ponesse il tema della mobilità sostenibile e dello sviluppo dei trasporti nell’agenda politica del paese, come avvenuto invece nei decenni scorsi nel resto dell’Europa. L’obiettivo deve essere quello di definire una sorta di ‘progetto Paese’ sui temi della mobilità sostenibile e del trasporto pubblico: l’operazione di rinnovamento può avvenire a partire dalla  revisione ed attualizzazione della Legge n.422 e con una politica di utilizzo più razionale delle risorse esistenti, sia per quanto riguarda gli investimenti che in merito ai corrispettivi per i contratti di servizio. È necessario riprendere  un percorso di modernizzazione e liberalizzazione di tutto il settore (trasporto pubblico locale e servizi ferroviari di interesse regionale e locale). La soluzione è quindi quella di rilanciare gli investimenti in questo ambito e consentire il mantenimento  e lo sviluppo dei livelli di qualità dei servizi. Più in generale, il mondo delle imprese e delle associazioni di rappresentanza delle stesse deve porre al centro della loro strategia le esigenze dei cittadini e puntare ad un salto di qualità sul tema del trasporto pubblico, innovando sia dal punto di vista delle tecnologie che dei modelli organizzativi. Per raggiungere questi obiettivi è necessario che tutti gli attori interpretino con coerenza il loro ruolo: in particolare, bisogna che le Regioni e i Comuni mettano al centro dei loro investimenti le politiche urbanistiche e di mobilità come priorità per i propri cittadini.

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