Gerardo Marino, io corro. Gli altri inseguono
Nasce Big Bus, l’alleanza con Ferrovie del Gargano si rafforza e la partnership con i big europei prende forma. I nuovi Setra? Arriveranno a febbraio. E Ballone? Lo scontro era frontale, ha dovuto cedere. Un Gerardo Marino a tutto campo che punta il dito sulle condizioni delle autostazioni italiane e che allarga la rete dei […]
Nasce Big Bus, l’alleanza con Ferrovie del Gargano si rafforza e la partnership con i big europei prende forma. I nuovi Setra? Arriveranno a febbraio. E Ballone? Lo scontro era frontale, ha dovuto cedere. Un Gerardo Marino a tutto campo che punta il dito sulle condizioni delle autostazioni italiane e che allarga la rete dei propri vettori. Ma c’è di più. «Il mercato si modificherà a breve», ha dichiarato il numero uno della Marino Bus, «il mio gruppo ha la forza, la capacità e il brand per essere da traino per una piattaforma capace di mettere insieme le aziende che non si sono piegate al pensiero unico di Flixbus. Puntare sulla qualità paga e anche quest’anno la crescita del mio gruppo è a doppia cifra».
Gerardo Marino, che cos’è Big Bus?
«È un nuovo marchio che stiamo sviluppando con alcuni partner. È già partito un collegamento Puglia-Sicilia. Diciamo che siamo ancora in una fase embrionale. Siamo partiti dall’Italia Meridionale ma l’ambizione è quella di coprire tutto il territorio. E già oggi, grazie alle coincidenze che abbiamo architettato sull’hub di Bologna, tutto questo è possibile».
Come si compone la sua flotta per la linea a lunga percorrenza?
«Abbiamo una ventina di autobus di miei vettori che circolano con il marchio Marino e cinque con il marchio Big Bus. A questi si aggiungono i miei 150 autobus».
In futuro la flotta sarà tutta Big Bus?
«I miei uomini del marketing mi stanno mettendo in guardia perché il brand Marino è molto forte. L’investimento sul brand in questi anni è stato importante. Vedremo. Per ora stiamo pensando ad un affiancamento. Ma non è solo un problema per me…».
E per chi?
«Anche per Sais e Salemi non è facile prendere la propria storia e metterla in un cassetto. Questo è del tutto naturale. Ma per un’operazione di integrazione come questa ci vuole un cappello, e quello di Big Bus è il migliore, ne sono convinto».
Come procedono le alleanze internazionali?
«Stiamo collaborando con Alsa, Ouibus e International express. Con Ouibus siamo già in hub a Milano e Torino e abbiamo già integrato i sistemi di vendita mentre con International express stiamo lavorando insieme sulla tratta Parigi – Londra. L’obiettivo è quello di integrare i sistemi di bigliettazione e la nostra piattaforma è sicuramente la più adatta per centrare l’obiettivo».
E con Ferrovie del Gargano?
«Siamo molto soddisfatti della collaborazione con Ferrovie del Gargano (FdG). Ora colleghiamo il Gargano al Nord Italia con due corse al giorno, una con i nostri mezzi e un’altra con il coach di FdG, società che ora utilizza il nostro sistema per la vendita biglietti».
Veniamo alla cronaca… Li ha acquistati alla fine questi Setra?
«Confermo l’acquisto di 22 esemplari di Setra S531».
Come saranno?
«L’allestimento sarà simile a quello dei 70 Van Hool con 66 posti a chaise longue e interni in pelle».
E il famoso bagagliaio?
«Guardi, Setra in fase di progettazione mi aveva invitato per dare il mio contributo. Lo dissi subito che la collocazione della ruota di scorta non era delle più felici. Setra, pur facendomi delle concessioni, non mi ascoltò. Io comunque ho optato per la collocazione della ruota di scorta nella parte centrale».
Quando arriveranno?
«Febbraio-marzo 2019 i primi 10 e subito dopo gli altri 12»
Come ha fatto Setra a riconquistare la Marino bus?
«Guardi, ora siamo diventati officina regia e le contestazioni che avevo fatto negli anni passati sono diventate l’oggetto dell’accordo. Insomma ci siamo chiariti».
In che senso?
«Mi hanno dato 4 anni di garanzia su determinati componenti».
Quali?
«Cambio, cuscinetto reggispinta, retarder e frizione».
In questa foto, uno scorcio della sede della Marino Bus. La foto ritrae i genitori di Gerardo Marino.
Cosa ne pensa della vicenda Baltour – Flixbus?
«Agostino aveva una rete molto grande in Italia ed era costretto, tutti i giorni, ad arginare Flixbus su più fronti. Flixbus ha acquisito Baltour per entrare in Sicilia».
Una domanda: sulla linea a lunga percorrenza ci sono ancora tensioni sul piano dei prezzi?
«Lo ammetto: è un grande problema quello della battaglia sui prezzi dei biglietti. Ma Flixbus non è il solo problema. Ci sono nuovi concorrenti, come Buscenter, che sulla Gallipoli – Torino si presentano ben sotto i 20 euro….».
Si avvicina Natale, quanti autobus impiegherete per le festività?
«Numeri proibitivi che non ho nemmeno il coraggio di dire. I miei mezzi sono comunque sufficienti per evadere la richiesta. Certo, la qualità scende, ma ho architettato uno stratagemma…».
Quale?
«I 22 Setra S431 del 2013 che avrei dovuto dare in permuta ad Evobus li ho dati ai miei vettori con un contratto di riservato dominio. Queste aziende sono tenute a non modificare il mezzo e devono, per contratto, riservarlo al mio servizio in alcuni specifici periodi dell’anno».
Progetti per il futuro?
«Tanti, ho appena acquistato 40mila quadri di terreno ad Altamura dove realizzerò una stazione di servizio, un lavaggio e il deposito della Marino Bus mentre nella vecchia struttura rimarrà l’officina autorizzata Mercedes, Van Hool, Daf e Isuzu»
Per chiudere. Quali sono le condizioni in cui versano le autostazioni italiane?
«Disastrose. Non solo le autostazioni ma anche le fermate sono ai limiti della decenza visto che non è possibile nemmeno far montare delle pensiline per i nostri viaggiatori. Nello specifico su Roma oggi si sta discutendo la possibilità di spostare Tibus, cosa che penso sia un errore grossolano, mentre Milano Lampugnano risulta essere ai limiti della praticabilità, della sicurezza, è piccolo, sporco e insicuro. Siamo arrivati all’assurdo».