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Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera del presidente Anav Giuseppe Vinella in risposta alla missiva di Federico Mattioli del 22 settembre scorso (clicca qui per leggerla)

Egregio sig. Sommariva,

abbiamo letto ieri mattina sul suo giornale una nota che il sig. Mattioli ha inviato al sottoscritto in ordine alla riunione del 22 settembre scorso presso il Politecnico di Milano sul tema delle autolinee interregionali. Ho avuto modo nel pomeriggio di ieri di rispondere, come dovuto, direttamente al sig. Mattioli, anticipando allo stesso  che, considerata la “pubblicità” ricevuta da questa sua comunicazione, non potevo esimermi dal dare alla mia risposta la stessa diffusione che, quindi , le chiedo di pubblicare. Nella serata di ieri ci siamo, ritengo, ulteriormente chiariti col sig. Mattioli e l’ho personalmente invitato ad un incontro presso la sede di Anav.

Cordialità,

Giuseppe Vinella

Egregio Mattioli,

ho letto la sua mail e, in verità, l’unica cosa realmente  “sopra le righe” nella vicenda cui fa riferimento mi sembra proprio questa sua comunicazione, i cui toni, per amor di Patria, mi limito a definire eccessivi.

Se vogliamo discutere nel merito di questa o di altre questioni, Anav e il suo Presidente sono sempre a disposizione, anche dei singoli soci, come da pluridecennale consolidata tradizione, ma considerato che la sua mail già compare a mò di manifesto su una rivista specializzata di settore, il contesto mi pare ben diverso, ben più orientato verso la polemica.

In ogni caso, leggendo la sua ricostruzione del consesso di giovedì mattina scorso mi sovviene il classico enigma: delle due, l’una? Lei non ha seguito i lavori con la necessaria attenzione ovvero è venuto alla riunione con una prevenzione (opposta) a quella che invece vuole a tutti i costi attribuirmi.

Durante il dibattito sono emersi orientamenti articolati e personalmente ho rappresentato la posizione di Anav che lei evidentemente non condivide e di ciò prendo ovviamente atto.

Come ho detto giovedì mattina, e se vuole può più dettagliatamente leggere il resoconto nella consueta news associativa del giorno successivo, Anav è favorevole alla liberalizzazione del settore e lo è sinceramente stata anche in momenti in cui sostenere questa posizione non era di gran moda come oggi. Anav ha visto con occhio favorevole anche l’ingresso nel mercato domestico di grandi gruppi stranieri, quali Megabus, tanto da accoglierne la domanda di adesione all’Associazione, non senza qualche borbottio interno. Anav crede alla imponente forza di efficaci politiche commerciali e di marketing che hanno avuto anche il positivo effetto di ampliare la base della conoscenza dei nostri servizi a clienti che non ci conoscevano.

Ad Anav, che rappresenta tutti gli associati, compresi quelli storici che da sempre gestiscono in qualità ed efficacia i servizi di linea di lungo raggio, non può passare inosservata l’operazione Megabus, il cui solo marchio è stato rilevato, e la conseguente cessazione dell’attività aziendale con licenziamento di tutti i 115 lavoratori impiegati.

Anav ritiene, in estrema sintesi e come ho chiaramente detto giovedì mattina, che l’industria del trasporto è inevitabilmente destinata a soccombere – ovvero a subire nel tempo gli effetti della estrema frammentazione cui si assiste nel settore del noleggio autobus con conducente – di fronte a un sistema che ho definito virtuale, che non organizza i fattori classici della produzione, e cioè mezzi e uomini, e non ne sostiene direttamente il costo. E per queste ragioni, ho preannunciato un’azione di Anav verso le Autorità funzionale a recidere il nodo gordiano. Qualora dovesse essere confermata la legittimità del sistema Flixbus, se ne prenderà atto e tutte le altre aziende saranno autorizzate ad adottare lo stesso modello, a liberarsi del proprio personale e a fare ricorso per il trasporto ad altri vettori disponibili.

Resto a disposizione e cordialità,

Giuseppe Vinella

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