Ferrovie, liberalizzazioni: in Europa qualcosa si muove
L’esempio italiano è sotto gli occhi di tutti: da quando nel 2012 ha fatto il suo ingresso sul mercato il nuovo operatore ferroviario Italo, operato da NTV, lo scenario, quantomeno quello concorrenziale, è subito cambiato. Per guadagnare passeggeri e quote di mercato Italo ha adottato una politica di prezzo molto concorrenziale rispetto a FS che […]
L’esempio italiano è sotto gli occhi di tutti: da quando nel 2012 ha fatto il suo ingresso sul mercato il nuovo operatore ferroviario Italo, operato da NTV, lo scenario, quantomeno quello concorrenziale, è subito cambiato. Per guadagnare passeggeri e quote di mercato Italo ha adottato una politica di prezzo molto concorrenziale rispetto a FS che col tempo ha a sua volta rimodulato le tariffe al ribasso. È un primo passo verso il processo di “competizione nel mercato” che la Commissione Europea sta cercando da anni di attuare in Europa, con servizi locali e regionali operati da un solo gestore (solitamente selezionato tramite gara pubblica) e servizi a lunga percorrenza operati invece da più gestori in un mercato di libera concorrenza. Sebbene sia ancora presto per fare un bilancio sul caso italiano (la stessa NTV guarda al lungo periodo, anche se nel breve riscontra già difficoltà economico-finanziarie), com’è la situazione nel resto d’Europa?
Un caso che gioca a favore è quello svedese, dove dallo scorso marzo i treni di MTR Express fanno concorrenza a quelli della compagnia di stato SJ sulla tratta Stoccolma-Göteborg, la più frequentata del paese. In Francia e in Spagna, però, la situazione è differente: per il trasporto passeggeri, su media e lunga distanza, vince ancora il monopolio delle ferrovie nazionali, mentre sul traffico merci il mercato è diviso tra diversi operatori provati. Guardando sempre Oltralpe, anche in Germania permane una forte presenza dell’operatore nazionale sui servizi di lunga distanza, mentre in Inghilterra, dove dopo un primo tentativo di privatizzazione della rete negli anni Novanta, il servizio a livello locale e quello sulla lunga distanza rimane in gestione all’azienda di Sua Maestà. Uno scenario quindi ancora frammentato e debole, ma con solide prospettive. Perché dove c’è maggiore competizione, la qualità del servizio aumenta, così come il numero di passeggeri.
Ultima nota positiva: qualche giorno fa Peter Hendy, il commissario di Transport of London, società che gestisce la metropolitana londinese e alcuni servizi ferroviari sotto il network di London Overground, si è lasciato sfuggire parole poco lodevoli nei confronti del servizio ferroviario “rivale” dedicato ai pendolari. Immediate sono arrivate le scuse, definendo il suo stesso commento ingiusto ed eccessivo. Un esempio positivo, che fa ben sperare.