Cotral, investimenti al centro del nuovo piano industriale. I sindacati sulle barricate
Un piano industriale “lacrime e sangue”. È la definizione “appioppata” dai sindacati al documento 2019 – 2021 licenziato da Cotral. «Invece di sottolineare la centralità dei suoi dipendenti, che con i loro sacrifici hanno fatto chiudere i conti dell’azienda con 30 milioni di utile, Cotral ha elaborato un piano ‘lacrime e sangue’ per i lavoratori» […]
Un piano industriale “lacrime e sangue”. È la definizione “appioppata” dai sindacati al documento 2019 – 2021 licenziato da Cotral. «Invece di sottolineare la centralità dei suoi dipendenti, che con i loro sacrifici hanno fatto chiudere i conti dell’azienda con 30 milioni di utile, Cotral ha elaborato un piano ‘lacrime e sangue’ per i lavoratori» si legge nella dichiarazione sottoscritta dai Segretari Regionali del settore Tpl e Mobilità di Roma e Lazio di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Ugl Trasporti Lazio, Daniele Fuligni, Roberto Ricci e Lucio Valeri, e di Massimo Proietti, coordinatore Uiltrasporti settore Tpl e Mobilità di Roma e Lazio.
Nuovo piano industriale Cotral, si investe
Il piano, ratificato il 7 giugno dall’assemblea dei soci, prevede 140 milioni di investimenti (di cui oltre 100 per l’acquisto di 480 nuovi autobus). «Il nuovo piano industriale – così l’azienda – darà a Cotral stabilità industriale e una nuova flotta con un’età media dei mezzi all’altezza degli standard continentali. Un risultato impensabile fino a pochi anni fa. Per ottenerlo il nuovo piano industriale va in continuità con il precedente e prevede nelle sue azioni strategiche un ulteriore e progressivo contenimento dei costi, senza intaccare il livello del servizio e la qualità dei posti di lavoro, attraverso l’efficientamento dell’organizzazione e la riorganizzazione dei processi produttivi».
CLICCA QUI PER L’ARTICOLO
Iveco Bus vince un lotto della gara Cotral
Piano industriale Cotral, elementi peggiorativi
I sindacati la pensano diversamente. «A nostro avviso – spiegano i sindacalisti – il piano prevede numerosi elementi peggiorativi rispetto al passato: l’aumento dell’orario settimanale a 39 ore, la rivisitazione della contrattazione di secondo livello e dell’accordo sugli inidonei. A ciò si aggiunge la paventata impossibilità di finanziare il rinnovo della carta di qualificazione del conducente e l’unilaterale ordine di servizio con cui l’azienda impone ai dipendenti di effettuare la verifica del titolo di viaggio e il controllo a vista anche sulle linee più frequentate, scaricando sulle spalle dei lavoratori la responsabilità della lotta all’evasione per fare cassa».
I sindacati: daremo battaglia
I rappresentanti sindacali promettono battaglia: «Nel corso dei prossimi tavoli di confronto – concludono i sindacalisti – faremo sentire la nostra voce forte e chiara: negli ultimi anni Cotral è stata risanata grazie al senso di responsabilità dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali. Adesso è giunta l’ora di raccogliere i frutti del rilancio: non è certo il momento di ripagare i lavoratori con decisioni peggiorative».