Così nasce una linea Flixbus. Intervista a Roberto Fiore, head del team italiano a Berlino
In Italia sono oltre 400 le città servite da Flixbus grazie a una flotta di 500 autobus in iconica livrea verde-arancio. E il network è in espansione. Ma come nasce una linea? Come viene indagato (…o creato?) il bisogno di mobilità? Qual è il ruolo dei partner? Quanto contano sicurezza e autostazioni in sede di […]
In Italia sono oltre 400 le città servite da Flixbus grazie a una flotta di 500 autobus in iconica livrea verde-arancio. E il network è in espansione. Ma come nasce una linea? Come viene indagato (…o creato?) il bisogno di mobilità? Qual è il ruolo dei partner? Quanto contano sicurezza e autostazioni in sede di organizzazione del network? Abbiamo incontrato Roberto Fiore, leader del team che si occupa dei collegamenti che coinvolgono le città italiane.
L’INTERVISTA COMPLETA SUL NUMERO DI DICEMBRE
Roberto Fiore, lei è a capo del team Flixbus che organizza il network nel nostro paese. Come è composto il team?
«Il team è composto da 12 elementi, il 90 per cento dei quali italiani. Età media 30 anni. Quando sono arrivato, nell’ottobre 2015, eravamo 5 componenti. Siamo di sede a Berlino perché qui è collocato tutto il dipartimento di pianificazione Flixbus. Lavoriamo in stretta cooperazione con gli altri team internazionali che si occupano di pianificazione negli altri paesi del network. In particolare, lavoriamo quotidianamente con il team francese, quello tedesco, quelli dell’est Europa, per quanto concerne l’ottimizzazione delle linee internazionali da e verso l’Italia. Il confronto è costante. A Berlino ci sono anche i dipartimento di It, Customer service e Traffic control, che si occupa della gestione del flusso dei bus nel network e che assiste gli autisti in caso di emergenze».
Qual è il vostro background?
«Per quanto mi riguarda, ho un background ferroviario. Sono ingegnere e mi sono occupato di operations per Rfi per dieci anni. E da ultimo ho fatto tre anni di direzione commerciale. In generale, il team è composto principalmente da ingegneri di svariate provenienze: ci sono ingegneri civili, ingegneri dei trasporti… ma il team è molto diversificato: ci sono anche urban planner, geografi, specializzati in economia. E tutti abbiamo competenze in tema di analisi dati, dal momento che siamo una data driven company».
Quali sono le logiche che guidano l’organizzazione del network?
«Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri clienti un reticolo fitto e ben strutturato, dando la possibilità a tutti i nostri clienti di viaggiare tra grandi hub e città medio-piccole offrendo la più ampia varietà di partenze. Anche tenendo in considerazione le richieste dei nostri utenti. Posso fare un esempio in merito…».