Bilanci Gtt, cinque indagati per falso in bilancio
Fine delle indagini, in partenza gli avvisi di garanzia. I presunti bilanci falsati di Comune e Gtt sono al centro di una contestazione del reato di falso in bilancio, nella misura di circa 70 milioni di euro. Lo scrive il quotidiano “La Stampa”. Il lavoro svolto dai pm Ciro Santoriello e Marco Gianoglio si è […]
Fine delle indagini, in partenza gli avvisi di garanzia. I presunti bilanci falsati di Comune e Gtt sono al centro di una contestazione del reato di falso in bilancio, nella misura di circa 70 milioni di euro. Lo scrive il quotidiano “La Stampa”. Il lavoro svolto dai pm Ciro Santoriello e Marco Gianoglio si è tradotto in un quadro di responsabilità che nei prossimi mesi passerà al vaglio della magistratura.
Cinque indagati nel cda Gtt
Il reato è contestato nei confronti di cinque persone, membri del Consiglio di amministrazione di Gtt tra 2013 e 2015. Del resto, è questo il triennio preso in esame dalle indagini. Già da questa settimana dovrebbero iniziare gli interrogatori dei vertici della partecipata, dal presidente Walter Ceresa in poi. Le inchieste, partite da un esposto del consigliere comunale Alberto Morano, sono scattate dal momento che i rendiconti del municipio e quelli di Gtt registravano discrepanze alla voce crediti/debiti. Incongruenze apparse durante l’amministrazione Fassino e avallate dalla giunta Appendino, i cui assessori hanno firmato i bilancio firmati l’estate scorsa. La sospetta violazione riguarderebbe la cifra (20 milioni di euro) inserita da Gtt in bilancio come somma derivante da interessi rivalutati sui crediti vantati nei confronti del Comune in relazione ai mutui della linea 1 della metropolitana e del tram 4, data come certa ed esigibile nonostante indicazione contrarie in termini di giurisprudenza. In soldoni: Gtt avrebbe inserito nei suoi bilanci una cifra aumentata di circa 20 milioni di interessi senza specificare che essi non erano ancora sicuri. Vanno aggiunte anche fatture emesse dalla municipalizzata relativamente a servizi extra-contratto forniti nella gestione delle linee, che tuttavia non erano stati concordati col Comune. La società ha inserito tali cifre come esigibili nonostante siano state rigettate dal Comune