Bergamo premiata da Legambiente per la mobilità. Scarfone: «Ora serve audacia»
Bergamo è stata premiata da Legambiente per la mobilità nel rapporto Città MEZ 2020. «Il risultato conseguito da Bergamo è un ulteriore riconoscimento degli sforzi che in questi anni abbiamo condotto per fare in modo che il modello di ripartizione modale raggiungesse, in termini di share di trasporto collettivo e mobilità attiva, soglie confrontabili con […]
Bergamo è stata premiata da Legambiente per la mobilità nel rapporto Città MEZ 2020.
«Il risultato conseguito da Bergamo è un ulteriore riconoscimento degli sforzi che in questi anni abbiamo condotto per fare in modo che il modello di ripartizione modale raggiungesse, in termini di share di trasporto collettivo e mobilità attiva, soglie confrontabili con quelle europee».
È il commento di Gianni Scarfone, direttore generale di Atb Bergamo, in merito al posizionamento ottenuto dalla città orobica nel rapporto di Legambiente sulla mobilità a emissioni zero intitolato Città MEZ 2020.
Bergamo premiata per la mobilità
Bergamo, forte di un 36% di spostamenti ‘a zero emissioni’, cioè realizzati tramite l’utilizzo di trasporto pubblico, di bici o di mezzi sharing, si è aggiudicata un punteggio pari a 5 nelle politiche per la mobilità, il più alto possibile, al pari di Milano, Ferrara, Bologna, Torino e Firenze.
Intervistato da AUTOBUS, Scarfone ha delineato risultati e strategie per il trasporto pubblico di Bergamo, specialmente in un periodo di stravolgimenti dettati dall’emergenza pandemica.
L’INTERVISTA COMPLETA SARÀ PUBBLICATA SU AUTOBUS DI SETTEMBRE
Bergamo premiata per la mobilità. Le parole di Gianni Scarfone: servono ulteriori risorse
Scarfone, come giudica i provvedimenti governativi per il sostegno del settore del tpl in questa fase emergenziale?
«Oggi i provvedimenti adottati sono insufficienti. Il fabbisogno di risorse per i servizi ha raggiunto una stima di un miliardo e 700mila euro. Le risorse oggi messe a disposizione dal governo sono nell’ordine di 500 milioni. Ci attendiamo un ulteriore finanziamento di questo fondo per consentire alle aziende non solo di far fronte ai mancati introiti e ai rimborsi, ma anche di procedere al potenziamento dell’offerta di servizio proprio per far fronte a una tendenza alla ripresa dell’utilizzo dei mezzi pubblici in condizioni di limitazioni della capacità».
Atb Bergamo, così come Asstra, di cui lei è presidente lombardo, sono legate all’organizzazione mondiale del tpl Uitp. Come vi state muovendo nello scenario internazionale?
«Come Uitp abbiamo lanciato la campagna di comunicazione “Back to better mobility”, vale a dire “Torniamo a una mobilità migliore”. Auspichiamo che il ritorno alla normalità sia accompagnato dall’attuazione di politiche coraggiose per la mobilità collettiva e il tpl. Questo dovrebbe essere l’approccio che sollecitiamo, nel nostro paese, anche come associazione. A livello nazionale l’Italia presenta un 13,4 per cento di spostamenti con tpl, un dato molto basso rispetto ai benchmark europei».
Sharing mobility e trasporto pubblico dopo il Covid
A questo riguardo, i mezzi di mobilità in sharing stanno salendo alla ribalta. Che ruolo avranno nel futuro della mobilità di Bergamo?
«Oltre a gestire il tpl, siamo anche artefici della prima forma di bike sharing in città, che risale al 2008. Crediamo nella sharing mobility in una logica di integrazione con il tpl. Non è una competizione. Stiamo studiando delle formule di offerta mediante modalità di abbonamento annuale che consentano l’utilizzo sia dei mezzi pubblici sia della bici».
Si parla tanto di monopattini…
«L’amministrazione ha appena chiuso una gara e selezionato due fornitori. Dovrebbero mettere a disposizione, con tariffe proprie, il servizio di sharing di monopattini. Vedremo poi se sarà possibile creare forme di collaborazione. Nel frattempo l’amministrazione ha accolto la nostra proposta di realizzare corsie preferenziali aggiuntive per mezzi pubblici, con transito consentito alle biciclette».
Scarfone: stiamo lavorando in vista della riapertura delle scuole
I report diramati nelle scorse settimane registrano un’utenza di tpl sui livelli del 30 per cento rispetto a quella pre pandemia. Vi riconoscete in questo dato?
«Tendenzialmente sì, ma iniziamo a vedere segni di ripresa. A maggio, con capacità ridotta, vale a dire 19-22 posti sul 12 metri, abbiamo visto man mano saturarsi la disponibilità di posti. Adesso stiamo tenendo la capacità, prudenzialmente, attorno al 40 – 45 per cento, vale a dire un massimo di 40 passeggeri su un 12 metri. Stiamo già assistendo a un ritorno al tpl, ci sono segnali molto incoraggianti».
La partita decisiva sarà la riapertura delle scuole…
«Certamente. Abbiamo messo a punto con l’agenzia del tpl e con le scuole un piano che prevede il doppio ingresso dei ragazzi, alle 8 e alle 10, e più uscite, per consentire una differenziazione degli orari. È una modalità che potrebbe essere compatibile con le linee guida della ministra».