Atm – Trenord: nozze in vista? Un mese per decidere sulla fusione
Trenord e Atm: questo matrimonio s’avrà da fare? Il tavolo tra Fs, Ferrovie Nord Milano e Comune per riflettere sulla maxi fusione si è aggiornato settimana scorsa. Entro un mese si saprà se Milano vedrà effettivamente la nascita di una holding dei trasporti con un fatturato totale da due miliardi di euro. L’incremento degli investimenti, […]
Trenord e Atm: questo matrimonio s’avrà da fare? Il tavolo tra Fs, Ferrovie Nord Milano e Comune per riflettere sulla maxi fusione si è aggiornato settimana scorsa. Entro un mese si saprà se Milano vedrà effettivamente la nascita di una holding dei trasporti con un fatturato totale da due miliardi di euro. L’incremento degli investimenti, secondo le previsioni ufficiose, potrebbe portare a Milano 1.200 autobus e 90 nuovi treni. Lo scrive il “Corriere della Sera”.
Nessuno eserciterà un potere esclusivo
Un aspetto è certo, dopo esser stato affrontato proprio nell’ultima riunioni: se la nuova società vedrà effettivamente la luce, le quote saranno equamente divise tra i tre soci. Fs avrebbe voluto avere una posizione forte nella nuova società, come vuole la strategia aggressiva del nuovo piano industriale della società diretta da Mazzoncini (che ha già fatto sua la metro 5 di Milano). Niente da fare. Nessuno dovrà poter esercitare un potere esclusivo sulla società. Sta di fatto che il polo unico Atm-Trenord figurerebbe al nono posto tra i gruppi di trasporto pubblico europei.
Il Comune vuole vederci chiaro
Sull’argomento si consuma una divergenza politica. La Regione (azionista di maggioranza del gruppo Ferrovie Nord Milano, che a sua volta insieme ad Fs controlla Trenord) è un grande sponsor dell’operazione: ritiene che la fusione sia strategica dal punto di vista dell’intero sistema di trasporto lombardo. Il Comune vuole vederci chiaro, studiando con attenzione la situazione finanziaria delle due società. Le tre parti, per l’appunto, si sono prese un mese di tempo. Quattro settimane che verranno utilizzate per valutare cifre alla mano la convenienza della fusione. Il “Corriere” riporta qualche dato: l’ebidta potrebbe valere 320 milioni di euro, il taglio dei costi potrebbe assestarsi tra i 20 e i 50 milioni di euro. Gli investimenti ne gioverebbero, aumentando di una cifra compresa tra i 700 milioni e il miliardo e mezzo di euro. Potenzialmente 1.200 autobus e 90 treni nuovi. Tra gli obiettivi ci sarebbero anche integrazione tariffaria, razionalizzazione dei servizi, intermodalità, il progetto di mobilità integrata che mette insieme ferrovia e car sharing ecologico.