«Le liberalizzazioni sono morte, viva le liberalizzazioni!». Parola di Cazzani sulla gara tpl di Pavia
Gara tpl di Pavia – «Il processo di liberalizzazioni in Italia è solo uno specchietto per le allodole». Alberto Cazzani, amministratore delegato di Stav SpA, commenta così la sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato il ricorso presentato da Tplo, il Consorzio formato da Stav, Sapo, Line, Pmt e Stac, che si era […]
Gara tpl di Pavia – «Il processo di liberalizzazioni in Italia è solo uno specchietto per le allodole». Alberto Cazzani, amministratore delegato di Stav SpA, commenta così la sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato il ricorso presentato da Tplo, il Consorzio formato da Stav, Sapo, Line, Pmt e Stac, che si era aggiudicato in un primo tempo la gara per il trasporto pubblico locale in provincia di Pavia, salvo poi vedersi revocare l’assegnazione perché, come sostenuto da Autoguidovie, l’aggregazione di Tplo non sarebbe “stabile”. «Che la concorrenza sia una mera facciata in Italia lo dimostra il fatto che Autoguidovie (Agi), azienda peraltro non del territorio pavese, è l’“appendice privata” di Ferrovie dello Stato, in quanto condivide con Busitalia, azienda interamente di Fs, l’amministratore delegato. È anch’essa un’azienda pubblica. Dall’inizio delle liberalizzazioni, circa quindici anni fa, le aziende pubbliche sono passate dal controllo dell’81% dei servizi al 84%. E le gare in corso, come quelle appena assegnate, ci fanno pensare a un trend ulteriormente in crescita».
[fusion_builder_container hundred_percent=”yes” overflow=”visible”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”no” center_content=”no” min_height=”none”]
Gara Tpl di Pavia, e gli aspetti penali?
Il consorzio Tplo prende atto quindi della sentenza emessa dal Consiglio di Stato, ma constata che i giudici, in concreto, hanno ritenuto di non prendere posizione sugli aspetti inerenti questioni di natura penale, evidenziati in giudizio e attualmente all’attenzione dell’Autorità giudiziaria, e che pure rivestivano evidente rilevanza anche ai fini del giudizio amministrativo. Per quanto riguarda i contenuti della decisione del Consiglio di Stato, Tplo si dichiara interdetto da alcuni passaggi cruciali della sentenza, che presentano evidenti travisamenti dei fatti, in ordine ai quali si rende a questo punto inevitabile richiedere un nuovo intervento del giudice amministrativo in sede di revocazione, ovviamente anche di carattere cautelare, considerati gli evidenti profili di pregiudizio non soltanto a carico della società ma anche dell’intera collettività e del personale.
Gara Tpl di Pavia, l’offerta tecnica
«Per quanto riguarda l’offerta tecnica di Tplo – prosegue Cazzani – ci preme sottolineare che aveva ottenuto dalla commissione giudicante un punteggio superiore, rispetto all’offerta di Agi, di circa il 12% in termini di qualità per l’utenza finale, con picchi del più 18% sull’ambiente, più 26% sul parco autobus e più 43% su infrastrutture di fermata e di interscambio, cioè quello che veramente interessa a chi usa il servizio. Non mi sembra per niente poco».
Gara Tpl di Pavia, Cazzani: non è finita qui
Il consorzio osserva con rammarico che il sistema Paese non premia i progetti migliori, che garantirebbero i servizi di maggiore qualità ai cittadini, bensì premia gli azzeccagarbugli. «Se però gli azzeccagarbugli – aggiunge Cazzani – pensano di aver vinto, si ricordino che le guerre sono fatte di tante battaglie. Personalmente sono rimasto impressionato dalle tante questioni di rilevanza penale che sono emerse e sulle quali sappiamo sta lavorando la Procura, che ha già emesso quattro avvisi di garanzia. Se guardiamo poi ai tanti casi di contenziosi giuridici, che ci sono in altre parti d’Italia sulle pochissime gare indette sul Tpl, ne emerge un quadro inquietante. Se il buongiorno si vede dal mattino, le liberalizzazioni sembrano più uno strumento di potere economico che di miglioramento dei servizi per i cittadini».
[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]