ASSTRA e ANAV si incontrano con Anci per il tpl Lombardia
Per uscire dall’impasse in cui si trova il trasporto pubblico in Lombardia, ASSTRA e ANAV hanno deciso di chiedere un incontro con Anci Lombardia per individuare insieme una strategia d’azione comune e condivisa. Il TPL nella regione si trova infatti in una situazione di stallo a seguito della decisione della Regione Lombardia di rinunciare al […]
Per uscire dall’impasse in cui si trova il trasporto pubblico in Lombardia, ASSTRA e ANAV hanno deciso di chiedere un incontro con Anci Lombardia per individuare insieme una strategia d’azione comune e condivisa. Il TPL nella regione si trova infatti in una situazione di stallo a seguito della decisione della Regione Lombardia di rinunciare al coordinamento tra gli Enti Locali e le Aziende che, per affidamento o per concessione, si occupano del trasporto pubblico della Regione.
Nella giornata di mercoledì scorso le due associazioni hanno consegnato ufficialmente una comunicazione congiunta al vicesegretario di Anci Lombardia Rinaldo Redaelli per “evitare che i Comuni Lombardi si muovano in ordine sparso, prorogando nella maggior parte dei casi gli esistenti contratti di servizio e, in taluni casi, procedendo addirittura all’indizione di gare fuori della legge regionale”.
L’obiettivo è quello di evitare che le aziende si ritrovino nuovamente a corto di risorse economiche, come si evince dai tagli prospettati dagli Enti Locali, che difficilmente potranno derivare da nuovi aumenti tariffari e che potrebbero portare a tagli al personale.
Le due associazioni cercano così un nuovo alleato che possa in qualche modo farsi carico della situazione in cui si trova il trasporto pubblico regionale, individuando insieme un piano d’azione che contenga i possibili disagi e massimizzi il servizio.
L’appello finale è all’Unione delle Province Italiane (UPI): “Un adeguato concerto d’iniziative e pratiche comuni e condivise – si legge nella nota congiunta – potrebbe sperabilmente richiamare anche l’attenzione di UPI, finora inutilmente sollecitata dalle Associazioni ed inspiegabilmente assente, la quale non ha proprio una responsabilità di poco conto, considerando come rappresenti la committenza pubblica dei contratti di servizio e, non certo ultima, la ruota amministrativa che, allo stato, gira con maggior fatica e con conseguente maggior danno per i servizi”.