Arriva in Borsa: Deutsche Bahn prepara l’ipo
Arriva sarà quotata in Borsa. I rumor (ben più che semplici rumor, in verità…) si rincorrono da mesi, fino a preventivare la vendita dell’azienda entro la fine dell’anno. Tre i fondi interessati all’acquisto, con anche il coinvolgimento di Renato Mazzoncini. Ora lo scenario appare assai mutato: l’operatore ferroviario statale tedesco Deutsche Bahn mira ad un’offerta […]
Arriva sarà quotata in Borsa. I rumor (ben più che semplici rumor, in verità…) si rincorrono da mesi, fino a preventivare la vendita dell’azienda entro la fine dell’anno. Tre i fondi interessati all’acquisto, con anche il coinvolgimento di Renato Mazzoncini.
Ora lo scenario appare assai mutato: l’operatore ferroviario statale tedesco Deutsche Bahn mira ad un’offerta pubblica iniziale (IPO) per Arriva. Sarà effettuata l’anno prossimo. Lo riferisce l’agenzia dpa, citando il CEO Richard Lutz.
Arriva in Borsa, in offerta una partecipazione di minoranza
L’azienda sta progettando di offrire una partecipazione di minoranza in Arriva a partire da maggio, si legge su dpa, con il resto delle azioni da vendere in tre anni.
“L’anno prossimo vogliamo assolutamente essere quotati in Borsa per poi vendere l’azienda nell’arco di un periodo un po’ più lungo”, ha detto Lutz.
Una portavoce della Deutsche Bahn, secondo quanto si legge su Reuters, ha confermato il progetto, ma ha rifiutato di fornire maggiori dettagli.
Offerte inadeguate per la vendita di Arriva
In novembre, come abbiamo già riportato su Autobusweb, Deutsche Bahn era in trattative esclusive con il gruppo di buyout americano Carlyle (CG.O). Una realtà che aveva coinvolto nell’affare l’ex amministratore delegato di Fs Renato Mazzoncini. La volontà di quotare Arriva in Borsa è il risultato del fallimento di tutti i colloqui con i potenziali acquirenti. Le offerte, infatti, non hanno soddisfatto le aspettative di Deutsche Bahn relative al valore da corrispondere per rilevare Arriva, gigante del trasporto pubblico con oltre 50mila dipendenti in tutta Europa.
All’inizio di quest’anno, la vendita era prevista per un valore tra tre e quattro miliardi di euro.