ARIA DI FUSIONI
Il processo di aggregazione delle aziende di Tpl investe il Nord come il Centro. Ne sono dimostrazione le prove tecniche tra l’Aps-Holding di Padova e l’Avm-Actv di Venezia, e gli abboccamenti tra le abruzzesi Arpa, Gtm e Sangritana. Partendo da Nord, per questioni di economie di scala, i sindaci della metropoli lagunare Giorgio Orsoni e della […]
Il processo di aggregazione delle aziende di Tpl investe il Nord come il Centro. Ne sono dimostrazione le prove tecniche tra l’Aps-Holding di Padova e l’Avm-Actv di Venezia, e gli abboccamenti tra le abruzzesi Arpa, Gtm e Sangritana.
Partendo da Nord, per questioni di economie di scala, i sindaci della metropoli lagunare Giorgio Orsoni e della città del santo Flavio Zanonato hanno avviato i primo colloqui all’interno della più complessa trattativa sul futuro delle multiutility. Partendo dalla problematica asimmetria tra i due enti (Venezia fattura 240 milioni contro i 50 di Padova, e inquadrano rispettivamente 2.300 e 540 dipendenti e 640 autobus rispetto a 250, senza contare la flotta di natanti della Actv), la volontà di andare avanti c’è tutta, almeno stando alle parole di Ivo Rossi, vicesindaco di Padova con la delega alla Mobilità: «Aps e Avm-Actv da sole non hanno futuro: sono troppo piccole e quindi destinate a produrre deficit che venivano ripianati dal Fondo nazionale trasporto pubblico che a sua volta alimentava un buco che incideva sui conti dello Stato. I trasferimenti della Regione sono stati drasticamente ridotti», commenta Ivo Rossi, «e non possiamo aumentare ulteriormente i biglietti. Vogliamo che pure BusItalia (ex Sita) entri nella nuova società. Siamo obbligati a cambiare e noto con interesse che anche Agsm Verona e Aim Vicenza parlano di integrazione nel giro di tre anni: Padova e Venezia saranno molto più veloci e contiamo di chiudere la fusione nella primavera 2013 per poi costruire un’unica società di trasporto in Veneto. Certo, manca un interlocutore fondamentale: la Regione, che da vent’anni lavora attorno al Sfmr. I binari ci sono, mancano i treni. Noi dimostreremo che Padova e Venezia riescono a bruciare le tappe: non useremo la bilancia per definire il nuovo Cda, ma spalancheremo le porte all’integrazione».
Cosa succede invece in Abruzzo? L’intenzione è quella di accorpare le tre aziende di trasporto regionali, la Ferrovia Adriatico Sangritana, capitale integralmente della Regione Abruzzo, che peraltro controlla anche le altre due, la Gtm, che gestisce l’area metropolitana di Pescara, e l’Arpa, di stanza a Chieti (della Regione al 95,4 per cento).
Per capire lo stato di avanzamento dei lavori, che scontano qualche ritardo rispetto alla tabella di marcia, interviene la dichiarazione dell’Assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra: «entro un mese (metà dicembre. Ndr). Il progetto sul trasporto pubblico locale è quasi pronto e sarà portato in discussione in consiglio regionale che sceglierà se e come procedere nella razionalizzazione del servizio». Non si sa ancora se il progetto proseguirà con l’incorporazione di Sangritana e Gtm nell’Arpa o con la creazione di una newco, ma le carte sono in tavola. Non resta che aspettare la prossima mossa.