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Ticket bus, caro governo ti scrivo. Firmato: Anav. Il presidente dell’associazione di categoria Giuseppe Vinella ha indirizzato una lettera ai ministri del turismo, dei trasporti e dell’economia per richiamare l’attenzione sugli aumenti dei balzelli per l’accesso dei bus ai centri storici. La materia è anche oggetto di un’interrogazione parlamentare depositata a metà ottobre, che a sua volta riprende la denuncia fatta dalla stessa Anav alla Commissione europea, risalente all’estate 2015.

«Segnaliamo che attualmente sono oltre cinquanta le città italiane che, appellandosi all’articolo 7 del D. Lgs. n. 285/1992, impongono il pagamento di onerosi, in taluni casi esorbitanti “pedaggi” per l’accesso e/o la sosta degli autobus turistici e addirittura, in qualche caso (es. Firenze, Pisa, Venezia), degli autobus che espletano servizi di trasporto pubblico di linea in favore della collettività – si legge nella missiva di Vinella -. Tariffe che, in difetto di qualsivoglia limite o criterio applicativo dettato dalla norma primaria, variano sensibilmente da un comune all’altro per entità, struttura e meccanismi di riscossione, determinando a carico delle imprese sensibili aggravi di oneri sia economici che amministrativi». Le conseguenze sono «una preoccupante tendenza al rialzo delle tariffe». Nella lettera si citano i casi di Roma e Milano: nella capitale è stata proposta la quintuplicazione della tariffa, che arriverebbe a toccare i mille euro al giorno, una cifra «insostenibile per qualunque impresa voglia operare sul mercato secondo criteri di economicità»; mentre Milano ha prospettato da febbraio 2017 l’aumento sino a 200 euro al giorno (per gli Euro IV, mentre Euro V ed Euro VI ne pagherebbero 100). «Vista la gravosità di tale sistema tariffario, che ad oggi impone alle imprese di trasporto oneri per circa 100 milioni di euro annui, e gli ulteriori ingenti danni che i paventati incrementi nella città di Roma e Milano potrebbero causare alle imprese di trasporto con autobus, alla filiera turistica e, in definitiva, all’immagine dell’Italia come destinazione turistica di richiamo internazionale, si chiede alle SS.VV. un autorevole intervento volto – anche al fine di scongiurare un possibile richiamo della Commissione UE – a razionalizzare l’intero sistema dei cosiddetti “ticket bus” e ad attenuare l’entità dei prelievi sinora imposti ai (soli) turisti/passeggeri che si muovono in autobus».

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