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di Roberto Sommariva

Giovedì 22 settembre, presso il Politecnico di Milano, si ė svolto un incontro promosso da Traspol dove è stato presentato il ‘Rapporto sul mercato delle Autolinee a lunga percorrenza in Italia‘. Al convegno hanno partecipato le più importanti aziende di trasporto nonché il neo presidente Anav Giuseppe Vinella il quale ha espresso la propria opinione sul modello Flixbus che, come tutti sanno, non è per nulla positiva. Anzi. Vinella sostiene da tempo, che Flixbus, non essendo una società di trasporto, non ha i requisiti per ottenere le autorizzazioni ministeriali necessarie per svolgere il servizio. Ma non solo. Il presidente, sembrerebbe in modo energico, ha puntato il dito sulle aziende italiane aderenti a Flixbus. Dichiarazioni che non sono passate inosservate.

La lettera di Mattioli ad Anav

Nella serata del 22 settembre scorso, dopo poche ore dalla chiusura dei lavori del Politecnico, Autobusweb ha pubblicato una lettera di Federico Mattioli di Flybus Cortina Express indirizzata al presidente Anav. Mattioli scrive che Vinella ha attaccato le aziende iscritte ad Anav “in modo violento, offensivo e calunniatorio dimostrando di non sapere gestire il proprio ruolo di Presidente”. Parole importanti che non sono passate inosservate. Il nostro sito internet e le pagine social collegate sono stati letteralmente presi d’assalto, a riprova del grande interesse per questo argomento. Se mi posso permettere, alcuni commenti alla notizia non mi sono piaciuti per nulla. Alcune sbavature e alcuni attacchi personali sarebbero da evitare perché incivili e inutili.

Cosa ha detto Vinella di Anav ad Autobus

Ma facciamo un passo indietro. Sul numero di Autobus di ottobre pubblicheremo una lunga e interessante inchiesta sul fenomeno Flixbus. Non ci siamo limitati a una mera cronistoria, ma ci siamo spinti a fondo intervistando i maggiori operatori del settore. La nostra è stata una scelta trasversale, e infatti abbiamo aperto i nostri microfoni sia alle aziende che hanno aderito alla proposta Flixbus sia a quelle che continuano ad operare con il proprio logo. Incredibilmente la maggior parte delle aziende interpellate non si sono dette preoccupate da Flixbus, c’è addirittura chi ha dichiarato di averne beneficiato in termini di traffico e biglietti venduti. Certo il problema del prezzo c’è ed è evidente. Uno dei pochi a puntare il dito contro l’azienda tedesca è stato proprio Vinella, dichiarando che “Flixbus non ė un’azienda con una natura industriale, come quelle iscritte ad Anav, ma una start up che sta destabilizzando il mercato con prezzi troppo bassi”. Mi pare, dalla mia, una presa di posizione lucida e ben circostanziata, da prendere in esame per un più ampio e aperto dibattito sul tema.

Nicola Biscotti di Anav su Flixbus

In tutta questa vicenda la voce che manca, ma forse è solo una mia richiesta, vista la stima che provo nei suoi confronti, è quella di Nicola Biscotti, ex presidente di Anav e l’attuale vice della stessa associazione. Biscotti, com’è noto, ha sempre benedetto il modello di Flixbus sia da presidente (presenziò alla conferenza di lancio di Flixbus Italia) sia da imprenditore, essendo un operatore aderente. Oggi una sua dichiarazione sarebbe, a parer mio, un contributo importante al dibattito e aiuterebbe a capire meglio lo scenario. Qui non stiamo parlando di scaramucce tra competitor ma si sta discutendo dell’impianto generale dell’associazione e della sua tenuta. Dottor Biscotti, quando vuole, lei su queste pagine ė sempre il benvenuto.

Anav, il nord Italia

In questo lungo week end, che segue la giornata del Politecnico, ho sentito molti operatori del settore. Imprenditori di aziende di trasporto, aziende produttrici di autobus e colleghi di alcuni quotidiani interessati all’argomento. Tra i tanti commenti detti a voce e scritti via messaggio mi ha colpito, per la lucidità, quello che riporto integralmente qui di seguito, anche perché mi ha offerto una lente diversa con cui leggere la vicenda Vinella-Flixbus e mi ha ricordato che è sempre meglio guardare la luna invece del dito che la indica. Ecco il messaggio: “Va da sé che i contributi Anav arrivano da una parte d’Italia che non ha mai potuto esprimere nemmeno un sottosegretario o vicepresidente. Credo che Vinella debba fare i conti anche con questo clima di insofferenza nord/sud. Attaccare Flixbus è sbagliato: dovremmo imparare un poco dai cinesi ed iniziare a copiare, laddove ne vale la pena”. La questione nord-sud, anche se strisciante e sempre derubricata a scaramuccia di paese, è viva e ben presente. Al nord hanno già fatto i conti. Fatto 100 i contributi che arrivano nelle casse di Anav, la Lombardia, al netto del contributo di Arriva, copre il 22 per cento, il Piemonte il 14, il Veneto il 15 e se aggiungiamo Liguria e Friuli arriviamo quasi al 60 per cento. A questi si dovrebbero sommare i 7/8 punti di Arriva. Insomma, il contributo è importante e le aziende, anche in occasione delle ultime elezioni del Presidente, si sono fatte sentire. Anzi, hanno scritto una lettera a Roma, che ha risposto così, (e qui concedetemi una citazione di Gaber): “oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente”. Insomma la questione ‘Nord’ è sempre sul banco, alimentata anche dai progetti che sembrano fermi al palo, come il discorso Anav/Asstra Lombardia, e dalle preoccupazioni delle gare di servizio che sono alle porte. Insomma, tanta carne al fuoco che necessita di una riflessione più ampia.

Anav, Flixbus e Giuseppe Vinella

Per concludere. Giuseppe Vinella è una persona perbene, uno stimato imprenditore ed ha già ricoperto, con successo, il ruolo di presidente Anav. Sono, anzi siamo convinti che il suo mandato sarà all’insegna del rilancio dell’associazione e porterà a compimento quel percorso, avviato da Biscotti, per un rinnovo profondo della classe dirigente creando spazi e opportunità per i giovani. Il settore del trasporto è cambiato, cambierà ancora e lo farà molto velocemente. È inutile guardare indietro. Andiamo avanti con le imprese unite, con le idee e con la convinzione che da soli si è più deboli. Oggi è necessario fare sintesi e ricucire quello strappo che virtualmente esiste tra la posizione di Vinella e quella di Mattioli. Lo spazio, le capacità e le energie ci sono. Mettiamole in campo. Ora.

 

 

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